11 gennaio 2016

“Terapia di coppia per amanti” di Diego De Silva



di Fortunata Romeo

Questo è un libro che attrae e respinge al medesimo tempo.
Attrae perché è scritto bene, divertente, ironico, mai banale, ricco di citazioni musicali, di digressioni piacevoli, capace di creare quell’interesse che ti porta a leggerlo d’un fiato.

 Attrae perché è vivace nell’alternarsi delle voci dei protagonisti , Modesto  e Viviana, coppia di amanti  che si raccontano in prima persona .
Lui musicista, sembra vivere l’amore con Viviana senza porsi troppe domande, tirando a trascinare la situazione,  mentre lei cerca una definizione, una forma da dare al rapporto che superi il limite della precarietà.
Lei vuole  “sapere cosa siamo” . Lui tergiversa perché sa che la vera domanda è “decidere se stare insieme o lasciarsi”.

Attrae perché sa arricchirsi  amabilmente  di altri personaggi riusciti come il padre di Modesto, cacciato via di casa e amante non pentito di una ventottenne o  lo psicanalista di fama televisiva, a cui i due si rivolgono per una terapia di coppia, anch’egli alle prese con una ragazzina.

Attrae perché è così maledettamente reale, per nulla assurdo nella sua apparente provocatorietà che parte dal titolo: “Terapia di coppia per amanti” potrebbe sembrare una contraddizione, ma solo se continuiamo a dar per vero un mondo che non esiste  più. Le coppie di amanti non rappresentano solo un rifugio appassionante a matrimoni infelici, ma risentono esse stesse delle difficoltà a vivere le relazioni d’amore.
Il valore che hanno queste relazioni, che oggi appare ingiusto chiamare clandestine, giustifica la lotta per tenerle in vita. Questo dice il romanzo e nessuno di noi può dirsene stupito.
Un romanzo su di noi ed i nostri amori. Un romanzo contemporaneo.

Eppure allo stesso tempo non convince fino in fondo.

Respinge. Lascia la sensazione che sia un esercizio di scrittura, un esercizio riuscito di stile, che non sappia mai portarti oltre, che ti lasci come ti ha trovato.
I personaggi e le situazioni hanno qualcosa di stereotipato soprattutto nelle differenze uomo/donna spesso troppo all’interno di clichè ( l’uomo che vuol dormire dopo fatto l’amore mentre lei vuol parlare, la donna che vuol dire fare l’amore mentre lui dice scopare, la donna che vuole andare in terapia, mentre lui rifiuta…)

Respinge perché manca  di quella vaghezza, di quello sguardo oltre il contingente, di sfumature impreviste.

Manca di quella profondità che unisce in un filo gli amori di ogni tempo.
Quello che è la sua qualità cioè la divertente cinica leggerezza, appare anche come il suo limite. Non ti trasforma quando lo leggi, ti lascia quel che sei. Anche se quel che sei ti sta soffocando. E leggi per trovare un oltre.

Adatto ad una facile conversione cinematografica, una commedia di amori clandestini e contrappunti musicali di qualità, lo salvi perché ti lascia il dubbio che la mancanza di orizzonti che lo rende angusto sia quella di gran parte del nostro vivere quotidiano.

Diego De Silva. Terapia di coppia per amanti. Einaudi 2015




1 commento:

Mariapia ha detto...

Non leggerò il libro perché mi conferma l'impressione che ebbi anni fa con "La donna di scorta", vivamente caldeggiatomi da alcune amiche: un esercizio di stile su una psicologia di coppia da rivista femminile.