di Gianni Quilici
E’ un romanzo, non
un libro di racconti. Un romanzo che riferisce schegge di vita ad un amico, Thomas,
curioso e empatico durante una vacanza in un albergo.
Ed è romanzo,
perché l’insieme di queste schegge ha una continuità, delineano un’esistenza.
Un’esistenza difficile, dura, a volte, sconfortante.
E’ l’esistenza di
Bianca, alter ego della scrittrice Cosima Di Tommaso, che rappresenta il
rapporto di una “principessa sull’handicap” con la materialità del mondo
circostante: non solo con le persone, ma anche e forse soprattutto con gli oggetti. Gli oggetti primari, i più (apparentemente)
banali: il gabinetto, il letto, gli scalini, gli interruttori e così via.
E Cosima Di Tommaso
lo fa, questo è il punto, da scrittrice vera.
Creando una
distanza, guardando, cioè, i fatti (quasi) al di fuori, con un umorismo al
tempo stesso divertito, pungente e amaro.
Con una scrittura
raffinata, precisa nei dettagli, fluida e visiva nella narrazione.
Ne viene fuori un romanzo quasi picaresco, del tipo “le
avventure tragicomiche di Bianca”, in cui la protagonista emerge come
personalità complessa ironica fino alla
risata, ma anche determinata e tenace fino all’invettiva.
Proprio per
questo è un romanzo utile (anche)
pedagogicamente, in quanto ti fa entrare dentro l’esistenza di una donna che da
un lato – per ragioni oggettive- non ha l’autonomia del proprio corpo;
dall’altro trasmette una ricchezza di umanità, di cultura, di qualità
comunicativa che richiama non pietà, ne’ tantomeno la commiserazione, ma
attenzione, confronto, riconoscimento.
Cosima Di Tommaso. Principessa sull'handicap. Edizioni Lilit Books. 2018.
1 commento:
E bellissimo, un romanzo vero. Lei e bravissima a raccontare Bianca. Un bel talento. Nonostante il romanzo scorra via leggero sul filo dell'ironia, si percepisce tutta la solitudine di chi vive in solitudine il suo handicap. E allora fa riflettere su come la nostra società non maturi mai su questi problemi.
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