di Rosanna Valentina Lo Bello
Questa
non è una recensione, ma una sensazione pensata e scritta.
Sul libro, su Zeta, su Gianni Quilici
So che alcuni di voi hanno letto questo romanzo, uscito nell’aprile 2015, e forse
conoscono l’autore stesso, attraverso la sua presenza in FB.
Ecco perché vorrei scrivere senza raccontare il romanzo, ma esprimendo
ciò che mi ha trasmesso, che non è una banale
autobiografia, ma un libro fluido, che scorre e che ci investe con la passione
dei sentimenti e delle riflessioni..
Sin dalle prime pagine Gianni Quilici ci racconta
e si racconta attraverso il suo
personaggio Zeta.
Vengono messi in risalto tre percorsi: la donna , la politica, la scuola ossia le passioni del personaggio Zeta, che sorprendono nel loro rispettivo percorso individuale.
Ognuno di questi percorsi ha un preciso andamento parallelo, che finisce per collegarsi e ciò si percepisce bene nella scrittura concatenata dei vari episodi, di cui l’autore fa, a parere mio, buon uso.
Man mano che si va avanti nella lettura (spesso con il sorriso visto lo sguazzare del tipico umorismo toscano) questi tre fronti assumono l’aspetto di tre quadri intriganti per i colori, le sfumature e le minuziosità psicologiche tutte da scoprire e che si prestano a una riflessione profonda da rendere questo romanzo molto generoso con il lettore.
Quando poi a pagina 19 ho trovato Le mie
tentazioni, cioè le tentazioni di Zeta, sono rimasta molto colpita dall’elenco stilato
sia graficamente (in movimento sparso ma con un suo ordine) sia con la scelta
del carattere più confidenziale
nel segno e ho ascoltato la sua "musicalità " come fosse uno spartito
di Wim Mertens.
In questa lista ho sottolineato alcune tentazioni a me congeniali , e una in
particolare "vivere come se fossero tante sequenze cinematografiche" mi ha
procurato un pensiero: questo romanzo con i tre quadri intrecciati tra poesie dentro
il romanzo e foto in B/n ha una forte potenzialità sia cinematografica che
teatrale.
Ho immaginato un vero e proprio monologo di Gianni –Zeta, situato in uno spazio circolare dove i
tre quadri assumono la forma di tre
sedie diverse, nelle quali Gianni-Zeta
si alterna, seduto, recitando dentro quel filo sottile, che spesso divide la
realtà dalla finzione.
Da lì, ho immaginato, sfiderà, provocherà, sorprenderà, cercherà di
sedurre coinvolgendo quel pubblico fatto
da persone che lo conoscono, ma anche da perfetti sconosciuti.
La luce avrà un ruolo fondamentale dentro una scenografia apparentemente
scarna...dove voleranno parole pensieri e immagini...e da lontano da molto
lontano una voce sussurrerà :" Non è che l’inizio/la lotta
continua..."
Ps.: complimenti per la copertina..accostamento di colori azzardato ma rende benissimo il tutto.
Gianni Quilici.
Non è che l’inizio.
Tra le righe libri 2015,
Euro 12.00
Nessun commento:
Posta un commento