di Gianni Quilici
Osserviamo soltanto la donna, che cammina, lungo una strada, alta e sottile, busto eretto e passo agile e
sorregge con un braccio il suo bambino, che, a sua volta, si appoggia, senza
stringersi, a lei. Sarebbe uno scatto , a suo modo, sereno, nonostante sullo sfondo tende allineate, che lasciano presagire possibili
“campi profughi” e, se vogliamo essere pignoli, i piedi scalzi della donna che non sono il
massimo della goduria.
Ma ciò che allarga il
senso dell’immagine e colpisce immediatamente lo sguardo è il primo piano della
gamba quasi scheletrica di un ragazzo (si può presumere), che si incontra con
la pianta dell’altro suo piede, in
presenza di un gonfiore grosso come una
noce, a tal punto, che viene portato in
braccio (presumibilmente) dal padre. Questo scatto fa parte di un libro
fotografico di John Vink dal titolo Réfugiés , in cui l’autore stesso ci
informa che questa foto è stata scattata nel 1988 nel sud del Sudan e che “ in
Sudan la maggior parte dei bambini malnutriti sono troppo deboli per percorrere
i 300 m fino al centro di alimentazione e devono essere trasportati lì”.
Questa tuttavia non è soltanto una foto che documenta,
denunciando una situazione disumana. Proposito
meritevole. E’ anche una foto che ci “tocca” per le qualità espressive.
Primo, è una composizione essenziale, dove niente è inutile. La
strada apparentemente aperta, è in realtà chiusa considerando la destinazione e il contesto di denutrizione.
Secondo, i due corpi in movimento, con il loro carico filiale,
sono colti nell’attimo, in cui non si sovrappongono. Questo dà ad ognuno dei
corpi una propria unicità figurativa.
Terzo, in primo piano
viene evidenziato il cuore dello scatto: la gamba fragile e denutrita del
ragazzo e l’incontro tra i due piedi.
E’ una foto che informa e che nello stesso tempo tocca emotivamente e lascia lo spazio per immaginare. Trovando l’equilibrio
giusto tra ciò che viene rappresentato e
ciò che lascia trapelare. Un’immagine che va oltre la foto stessa diventa
simbolo più generale della condizione del Sudan in quegli anni. Operazione che storicizza visivamente nel modo più profondo, come
si evince osservando anche le altre foto presenti nel libro.
JOHN VINK. SUDAN, Kosti.
23 ottobre 1988.
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