06 settembre 2015

"Lanzarote, la finestra di Saramago" con testi di Josè Saramago

di Laura Di Simo
Per puro caso, aggirandomi tra le pile di libri dello studio, pericolanti, variopinte e disparate, il mio sguardo è stato attratto da un volume, arrivato di recente: Lanzarote la finestra di Saramago, edito da Quarup, luglio 2015.  Proprio così, il mio sguardo è stato attratto dalla copertina: uno squarcio di cielo, una riva rocciosa e frastagliata che si affaccia su un mare nero. Un'immagine simbolica e molto evocativa di Lanzarote, la più occidentale delle Canarie, isole vulcaniche che dalla costa africana si protendono verso l'Atlantico.
 

E così pagina dopo pagina, mi sono lasciata catturare dalle inquadrature a tutto campo, quasi esclusivamente in bianco e nero (rarissime sono le macchie di colore), un bianco-nero raffinato e percorso nelle sue innumerevoli sfumature. Queste immagini spesso contengono considerazioni e frasi, coinvolte nel medesimo gioco di contrasti (bianco su nero e nero su bianco) ora sussurrate in caratteri minuti, ora gridate a caratteri cubitali.
 

Il volume dunque ha una potenza visiva di grande impatto: non per niente è un omaggio di un grande fotografo Joao Francisco Vilhena all'amico Josè Saramago. Due protagonisti assoluti dell'arte contemporanea si sono incontrati in un abbraccio che dura oltre la morte. Lo racconta il fotografo Vilhena, nella breve introduzione al volume, in cui, sintetizzando i tratti salienti di una amicizia, esplicita le motivazioni della sua narrazione, fatta di immagini ovviamente. E così scorrono una dietro l'altra le foto dell'isola, arida, stratificata sulla lava, divenuta nel tempo dura pietra nera: il profilo essenziale è sporadicamente interrotto da ciuffi d'erba e alberelli stentati, sopravvissuti al calore del sole, alla violenza del vento e alla mancanza d'acqua; prolificano invece i cactus che protendono enormi dita pelose verso il cielo.
 

Questo è il paesaggio di Lanzarote, ma è un paesaggio che “...risulta vuoto senza la
persona che lo inquadra...”. Sono parole di Pilar Del Rio, la moglie di Saramago, che ha scritto la postfazione. La persona che inquadra e quindi anima la natura è senz'altro il fotografo, ma anche lo stesso Josè Saramago, che, facendosi ritrarre , diventa parte integrante dell'opera d'arte. La sua presenza infatti da vita alle splendide immagini, ora dominandole in posizione centrale, ora arricchendole con una visuale alternativa, ora sottolineandone il mistero con le sue parole.
 

Il libro dunque vuole essere un dono al grande scrittore portoghese, che ha scelto negli ultimi anni di ritirarsi in questo luogo, in cui l'esistenza è, giorno per giorno, una scommessa, è un grido strappato alla morte, che incombe dietro l'angolo. Chi conosce Saramago sa quanto la sua letteratura, la poesia, i romanzi siano legati alla sua terra, alla storia del Portogallo ripercorsa fin dalle epoche di un glorioso passato. E allora è inevitabile chiedersi il perché di questa scelta.
 

In realtà, molti altri personaggi del mondo dell'arte e della cultura, ieri come oggi, sono approdati alla stessa meta: fuggendo dalla fama e da un pubblico spesso troppo invadente, hanno cercato un luogo appartato dove trascorrere gli ultimi anni , una specie di finis terrae, dove potersi concentrare sull'essenzialità della vita. Tuttavia, considerando il suo modo di vivere la natura e di rapportarsi ad essa (come si può ricavare da questo volume), mi sembra che la figura di Saramago  si possa paragonare a quella del grande Leopardi, che, quasi due secoli prima, decise di vivere i suoi ultimi giorni su una terra di lava, sotto la minaccia incombente del Vesuvio, sperduto nell'immensità di un universo, in cui annegare le sue pene.
 

A mio parere infatti, suonano molto leopardiane le didascalie, con cui Saramago accompagna e completa le immagini di Vilhena; tra le tante due mi sono sembrate, pur nella loro sinteticità,  significative:
“E giunto a questo punto, un dubbio inquietante mi assale: che senso ho io?”
“Dio, definitivamente, non esiste”.
                                                                                

Lanzarote la finestra di Saramago, foto di Joao Francisco Vilhena, testi di
Josè Saramago, Quarup editrice, Pescara 2015, Euro 19,90

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