07 luglio 2022

"La terza vita di Grange Copeland" di Alice Walker

 

di Giulietta Isola

“Il cuore di Grange, per Ruth, non era un organo dentro il suo corpo, era il tremito nella sua voce quando cantava.”

       Georgia, Stati Uniti. Il mezzadro di colore Grange Copeland, è un disperato, smodato nel bere e violento nei comportamenti verso la moglie ed il figlio Brownfield , li lascia entrambi per andare in cerca di fortuna nel tanto idealizzato Nord. Alla morte della madre, Brownfield, come a voler perpetuare l’indole del padre, precipita nello stesso baratro: beve, è insoddisfatto del lavoro e povero in canna, sfoga la sua frustrazione di fallito sulla moglie Mem , un tempo bella maestra della contea di Baker e adesso magra ossuta e con i denti “guasti”, e sulle figlie che riempie di botte ed insulti. 

        Anni dopo, il vecchio Grange Copeland, deluso e sconfitto dal Nord, torna in Georgia e scopre che la situazione non è cambiata. Brownfield è in carcere per l’omicidio della moglie e Grange, fallito come padre, troverà il suo riscatto facendo il nonno e prendendosi cura della nipotina Ruth, una delle cinque figlie di Brownfield. 

       Proprio la piccola Ruth gli farà scoprire quel senso di giustizia, di candore e soprattutto di famiglia che il vecchio mezzadro non aveva mai provato in vita sua. Nelle pagine incontriamo Ruth nell’infanzia e poi nell’adolescenza, un tempo di passaggio nel quale si diventa adulti e consapevoli , il corpo cambia facendo paura e rendendo vulnerabili, trasformazioni che turbano nonno Grange che con lei ha un rapporto intenso e complesso. 

        Potentissimo ed indimenticabile il legame fra i due e commovente il riscatto di Grange che vuol essere una versione migliore di se per amore della nipotina e fa quasi dimenticare tutte le violenze e tutte le tragedie consumate nelle pagine. «Per molto tempo Ruth non avrebbe saputo che suo nonno, il nonno che lei conosceva, era un uomo rinato. Non seppe mai del tutto, nemmeno quando lui era ormai morto, di quali crudeltà e quanto sangue versato si erano nutrite la sua tolleranza e la sua forza. E il suo amore.» 

         Il romanzo d’esordio di Alice Walker impressiona per la storia famigliare straziante e cruda, per la violenza radicata nel bisogno di sottomettere moglie e figli, violenza tra neri e neri , violenza ipocrita, artificiale attuata dai suprematisti bianchi per tenere separate le due razze e tanti fallimenti. 

        Il racconto di uno spaccato della Georgia segregazionista è diretto e senza filtri, la lingua utilizzata sostiene la storia ed rimarca la differenza tra Nord e Sud, tra bianchi e neri, tra ricchezza e povertà, è colloquiale e sgrammaticata in chi come Brownfield, non sa né leggere né scrivere, disperata e dolente in Grange e Mem. 

        Che cosa mi ha colpito in questo libro? La visione non edulcorata delle cose e la sua attualità, ma soprattutto la rinascita di Grange che arriva a capire che non sono né l’odio né la violenza a rendere consapevoli le persone di colore dei propri diritti, ma l’amore, la comprensione, la vicinanza e la possibilità di potersi sempre migliorare. 

        Alice Walker con le sue parole spezza le catene e dipinge un mondo buio, meschino, quasi privo di umanità, vince ogni pregiudizio ed ammutolisce chi legge mostrando un mondo abbietto e devastato dall’odio, mostra un uomo abbruttito che si trasforma in bestia violenta e senza dignità con una prosa potente, coraggiosa e determinata che sorprende oggi come nel 1969. 

       Walker non ha avuto paura di incrinare gli animi reazionari dell’America ed indicare che insieme si può lottare, che ogni voce ,anche la più debole, se unita ad altre diventa un coro assordante, ci fa credere che al mondo può esserci ancora un briciolo di amore. 

                                           Molto consigliato.

 

LA TERZA VITA DI GRANGE COPELAND di ALICE WALKER BIGSUR EDIZIONI

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