11 luglio 2022

"Un Occidente prigioniero" di Milan Kundera

 

di Marigabri
 
       Adelphi pubblica due discorsi inediti di Milan Kundera, uno del 1967 e l’altro del 1983, nei quali il grande scrittore ceco riflette, da un lato sul destino delle piccole nazioni e dall’altro sulla deriva culturale dell’Europa (da cui tale destino sembra in qualche modo dipendere).
       Grazie all’acume e alla profondità di analisi di Kundera troviamo via via leggendo molti e sorprendenti riferimenti ante litteram alla situazione critica odierna (guerra russo ucraina).
 
       Riflettendo sulla storia frammentaria della nazione ceca, sul suo traballante equilibrio (e sarà evidente di lì a poco) nel 1967 lo scrittore si chiede: “Il valore culturale del nostro popolo è tale da giustificarne l’esistenza? E a questa domanda se ne aggiunge una seconda: questo valore basterà di per sé, in futuro a proteggerla dal rischio di perdere la propria sovranità?”
 
       La mancata comprensione e la sostanziale indifferenza dell’Occidente europeo verso il destino delle piccole nazioni dell’Est, che finiranno fagocitate dal gigante totalitario russo, sono corresponsabili di questa perdita di identità e cultura vivente.
 
      Nel secondo testo - e siamo nell’83 - Kundera si interroga sulla “scomparsa” dell’Europa come orizzonte ideale (ma anche come forza concreta): unita nel Medioevo dalla religione cristiana, nel Settecento dalla filosofia dei Lumi, e in età moderna dalla cultura in senso lato, quali valori comuni ne costituiscono oggi il fondamento? Forse la tecnologia e l’industria dello svago?
 
       Perché “ Non sono dunque i confini politici (inautentici, sempre imposti da invasioni, conquiste e occupazioni) a delineare e determinare l’aggregazione centro-europea, ma le grandi situazioni comuni che riuniscono i popoli, e li raggruppano in maniera sempre diversa, entro confini immaginari e sempre mutevoli, dove permangono la medesima memoria, la medesima esperienza, le medesime tradizioni comuni.
 
       Se non c’è questo tessuto unitivo (e bisogna capire da quali fili viene tenuto saldo) ogni piccola nazione è destinata a vedere messa in questione la propria autonoma e libera esistenza.
Ed è precisamente ciò che sta accadendo oggi sotto i nostri occhi increduli e atterriti.
 
Milan Kundera.  Un Occidente prigioniero. Adelphi.

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