07 settembre 2022

"Guida al sentiero dei martiri di Balbano" di Claudio Orsi

 


di Elisa Bertoni

       Ci sono luoghi che rimangono fuori dalle mete ricercate per gite turistiche, escursioni o semplici passeggiate. Eppure sono proprio quelli che meriterebbero un'attenzione particolare, perché nel folto anonimo di quei boschi, nel silenzio di un'oscurità involontariamente complice si sono compiuti eccidi di rara efferatezza, se non altro perché perpetrati su civili indifesi ed incolpevoli. 

       La Guida al sentiero dei martiri di Balbano, nata dalla passione e dalla cura di Claudio Orsi, diviene un documento agile ed informato per ripercorrere in un sentiero ad anello le tappe delle fucilazioni avvenute dopo il rastrellamento del monte Romagna a danno di innocenti.

        La Guida è suddivisa in sette capitoli, opportunamente corredati da fotografie e mappe per percorrere l'itinerario anche in autonomia: “I martiri di Balbano”; “La XVI Divisione SS”; “Il rastrellamento della Romagna”; “Il processo al Generale Max Simon”; “I luoghi di fucilazione dei rastrellati”; “Il rastrellamento del Pievano di Balbano; “Per una storia della scuola elementare di Nozzano Castello”. 

       Grazie ad un lungo lavoro di ricostruzione storica che ha portato a consultare varie fonti citate nel prezioso opuscolo, l'ANPI in collaborazione con l'ISRE ha voluto e reso possibile il restauro di una croce arrugginita e l'inserimento di targhe nei luoghi delle fucilazioni in ricordo delle vittime, perché dal buio dell'anonimato possano ritrovare almeno la dignità di un nome che resta. 

       Questo sentiero è dunque a pieno titolo un sentiero della memoria: da essere stato un sentiero “incivile”, perché la furia nazifascista ha lì compiuto alcuni dei suoi orrori, ha adesso la possibilità di trasformarsi in un sentiero di civiltà in quanto il ricordo educa ed educa in modo ancor più naturale quando c'è la possibilità di riviverlo e appropriarsene grazie ad una semplice escursione guidata. 


 

       A questo proposito risultano illuminanti le parole di Lorenzo Guadagnucci tratte da Camminare l'antifascismo: “ L'ultimo tratto in salita mette alla prova il fiato di qualcuno, ma non è per l'apnea che camminiamo in silenzio. E' che sentiamo tutto il peso della storia, e anche la possibilità concreta di un'immedesimazione. Il nostro ansimare dev'esser simile a quello dei soldati tedeschi che si trovarono a percorrere, in divisa e armati, questo stesso tratto poco prima delle sette di mattina dell'11 agosto 1944. E' in momenti come questo che l'atto del camminare svela tutta la sua potenza. Facilita la concentrazione, spinge a pensare senza distrazioni. Siamo indotti, passo dopo passo, a immaginare come si svolge, nel concreto un'azione di guerra ai civili, impresa sanguinosa ma senza rischi per chi offende, se non quello di perdere il proprio senso di umanità. E' il momenti in cui tocca pensare che tale senso di umanità non è una costante dell'animo umano, ma una variabile, qualcosa che può essere rimosso o almeno accantonato in determinate circostanze”.

       Quei boschi dove le grida di innocenti civili sono state soffocate nel sangue possono trasformarsi in scuola viva di conoscenza e crescita morale, acquisendo essi stessi quel sottobosco di cultura partecipe e solidale che, crescendo e sviluppandosi, può arginare metaforici incendi di dolosa ignoranza e belligerante insipienza; ora più che mai che la parola “guerra” è tornata prepotentemente ad interrogarci tutti. 

       Come diceva Martin Luther King: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l'indifferenza dei buoni”. Questa guida è testimonianza tangibile di amore e cura contro l'indifferenza pandemica che contagia anche molte persone “perbene”.

Claudio Orsi. Guida al sentiero dei martiri di Balbano. A.N.P.I. Lucca

                      

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