09 dicembre 2013

“L'uomo in bici” di André Kertész




di Gianni Quilici

Che cosa colpisce immediatamente?
L’uomo in bici, naturalmente, con la doppia nettezza del bianco e nero: sua e della sua ombra, scolpita nello scintillante brillio del pavé. Già questo basta per riempire l’occhio di calore!

Ma altrettante attraente è il contesto, che ha la stessa essenzialità e pulizia cromatica: il taglio quasi semicircolare del marciapiede, le linee geometriche che attraversano i tre spazi diversi, di cui l’immagine è costituita, ed infine, a perturbare la nudità e la geometria dello scatto, ecco quei rami, che sbucano e lasciano presagire, solo accennandolo, altro.

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