di Gianni Quilici
Uno scatto
assolutamente riuscito.
Carl De Keyser,
infatti, coglie due elementi, in rapporto tra loro, essenziali; ne nasconde
(giustamente) un terzo.
Gli sguardi degli
esaminatori su di lei; le cosce accavallate e scoperte della ragazza. Ne
nasconde il volto, lasciandolo al possibile desiderio dell’immaginario.
Il nostro occhio
rimbalza, quindi, da lei a loro; da loro a lei, ma sono le cosce inguainate e
lucide da collant, accavallate a formare quasi un triangolo, le scarpe nere coi
tacchi e gonna corta ancora nera il
centro su cui si posa immediatamente lo sguardo, non solo perché in primo piano, ma anche per la loro naturale
sfrontatezza.
E tuttavia, ad uno
sguardo più attento, si coglie negli sguardi dei giovani esaminatori un sorriso
divertito più che un desiderio. Quasi sicuramente lei sta parlando, forse è
divertente.
La foto poi, del
1994, credo che abbia già una sua storicità: per le panche e i tavolini
autentici, ma poveri, consumati dal tempo come la parete scrostata, che si
intravede a fare da cornice, per il luogo disadorno, in cui si compie la
selezione di modelle, certamente lontana dall’eleganza tecnologica dei giorni
nostri.
Carl de Keyser. Selezione di modelle.
Cracovia, Polonia. 1994
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