E’ un testo femminista e libertario. Si basa su una lettura di Mozart personaggio storico massone e rivoluzionario, come recita il titolo di un altro libro di una delle autrici ( “Mozart massone e rivoluzionario” di Lidia Bramani, ed. Bruno Mondadori, 2005 ).
Si prendono in esame le frequentazioni di Leopold e di Wolfgang nei
loro numerosi viaggi e i testi delle rispettive biblioteche, per evidenziare
una mentalità ed una cultura aperta, laica, illuminista, sia nel padre che nel
figlio, ma soprattutto nel secondo.
Si analizza la trilogia realizzata con Da Ponte, per affermarne la portata trasgressiva,
libertaria e liberatoria, risultato di una precisa intenzione del musicista.
Un grande spazio viene riservato a “Così fan tutte”, per affermare
un messaggio trasgressivo e di estrema modernità che l’opera contiene:
l’amore non monogamico, basato sulla naturalità di erotismo e sentimenti.
Il portatore di questa ideologia è don Alfonso, filosofo
massone-illuminista; e non è da sottovalutare il personaggio della serva
Despina, che, sia pure senza la complessità delle due coppie protagoniste, che
scoprono non senza patemi d’animo la realtà del “poliamore”, è un personaggio
moderno, che vuole divertirsi con gli amori e, nel suo atteggiamento di
“baldanza pratica”, è parente di Zerlina del “Don Giovanni” e di Mirandolina
del Goldoni. Ed è attraverso la macchinazione di questi due personaggi che è
introdotta, sia pure in un contesto di
ironia e divertimento, la figura di
Anton Mesmer, in quanto il suo magnetismo serve per curare i due finti
albanesi; e le teorie, come la pratica curativa dello scienziato, amico dei
Mozart, erano considerate socialmente pericolose.
Le autrici sottolineano poi la scelta rivoluzionaria da parte
di Mozart del soggetto de “Le nozze di Figaro” e evidenziano la valenza di
contemporaneità insita in diversi aspetti dell’opera, dalla “sorellanza” fra
Susanna e la Contessa, all’ambiguità sessuale di Cherubino, soggetto-oggetto
erotico, all’amore senza età, non solo e non tanto negli uomini, ma nelle donne
( e si fa riferimento all’attrazione che il giovane Cherubino prova per la
Contessa e per Susanna, che non restano immuni dal suo fascino; ed anche alla
figura di Marcellina, che vorrebbe sposare colui che poi si rivela essere suo
figlio e che, a differenza delle consuete interpretazioni del personaggio, si
connota come una figura “positiva” ).
Don Giovanni viene
sottoposto ad una specie di smascheramento: contro la lettura di chi ne fa un
eroe positivo, si sostiene al contrario
che “nell’opera s’insiste musicalmente, teatralmente e letterariamente sulla
sua impudente prepotenza nei confronti di chiunque cerchi di ostacolarlo”: è un
ingannatore e un violento, un prevaricatore,
che approfitta del suo fascino e della sua posizione sociale per soddisfare le sue voglie e non si fa riguardo di ricorrere anche allo
stupro; la libertà per lui è solo arbitrio. Donna Anna non è attratta da lui,
ama il fidanzato Don Ottavio, con il quale ha una frequentazione intima e a cui
Mozart riserva due arie bellissime e complesse.
Il libro è davvero appassionante, perché ha la proprietà di
trasportarci in un mondo con una filosofia del vivere, per cui gli affetti, l’eros,
il sesso sono vissuti liberi, naturali, egualitari; ci accostiamo
al genio creativo di Mozart, leggiamo tratti del suo epistolario, veniamo a
conoscenza di aspetti della sua formazione e della sua cultura anche, se non
soprattutto, extramusicali; cogliamo i fili di un multiforme pensiero
settecentesco, che si insinuano in atteggiamenti, scelte, abitudini; è una
realtà che parla a tutti, anzi, in modo speciale a tutte, nei nostri giorni,
incontrandosi con il pensiero e gli
artisti di oggi: da Totò alla società liquida di Bauman, dallo
scrittore Abraham Yehoshua allo studioso Jacques Attali, da Woody Allen a
Truffaut.
Forse certe interpretazioni delle due autrici possono apparire
affermate in modo troppo perentorio; ma è anche vero che le letture di Mozart
più correnti sono forse semplicistiche o fuorvianti. Come si legge sul retro
della copertina del libro, “Mozart è una miniera sterminata e ipnotica: il
rischio è quello, esaltante, di non uscirne più.”
Leonetta Bentivoglio e Lidia Bramani. E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart .
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