06 febbraio 2015

"E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart" di Leonetta Bentivoglio e Lidia Bramani



di Maddalena Ferrari

E’ un testo femminista e libertario. Si basa su una lettura di Mozart personaggio storico massone e rivoluzionario, come recita il titolo di un altro libro di una delle autrici ( “Mozart massone e rivoluzionario” di Lidia Bramani, ed. Bruno Mondadori, 2005 ).

Si prendono in esame le  frequentazioni di Leopold e di Wolfgang nei loro numerosi viaggi e i testi delle rispettive biblioteche, per evidenziare una mentalità ed una cultura aperta, laica, illuminista, sia nel padre che nel figlio, ma soprattutto nel secondo.

Si analizza la trilogia realizzata con Da Ponte, per  affermarne la portata trasgressiva, libertaria e liberatoria, risultato di una precisa intenzione  del musicista.

Un grande spazio viene riservato a “Così fan tutte”, per  affermare  un messaggio trasgressivo e di estrema modernità che l’opera contiene: l’amore non monogamico, basato sulla naturalità di erotismo e sentimenti.
Il portatore di questa ideologia è don Alfonso, filosofo massone-illuminista; e non è da sottovalutare il personaggio della serva Despina, che, sia pure senza la complessità delle due coppie protagoniste, che scoprono non senza patemi d’animo la realtà del “poliamore”, è un personaggio moderno, che vuole divertirsi con gli amori e, nel suo atteggiamento di “baldanza pratica”, è parente di Zerlina del “Don Giovanni” e di Mirandolina del Goldoni. Ed è attraverso la macchinazione di questi due personaggi che è introdotta, sia pure  in un contesto di ironia e divertimento,  la figura di Anton Mesmer, in quanto il suo magnetismo serve per curare i due finti albanesi; e le teorie, come la pratica curativa dello scienziato, amico dei Mozart, erano considerate socialmente pericolose.

Le autrici sottolineano poi la scelta rivoluzionaria da parte di Mozart del soggetto de “Le nozze di Figaro” e evidenziano la valenza di contemporaneità insita in diversi aspetti dell’opera, dalla “sorellanza” fra Susanna e la Contessa, all’ambiguità sessuale di Cherubino, soggetto-oggetto erotico, all’amore senza età, non solo e non tanto negli uomini, ma nelle donne ( e si fa riferimento all’attrazione che il giovane Cherubino prova per la Contessa e per Susanna, che non restano immuni dal suo fascino; ed anche alla figura di Marcellina, che vorrebbe sposare colui che poi si rivela essere suo figlio e che, a differenza delle consuete interpretazioni del personaggio, si connota come una figura “positiva” ).
Don Giovanni  viene sottoposto ad una specie di smascheramento: contro la lettura di chi ne fa un eroe positivo, si sostiene  al contrario che “nell’opera s’insiste musicalmente, teatralmente e letterariamente sulla sua impudente prepotenza nei confronti di chiunque cerchi di ostacolarlo”: è un ingannatore e un violento, un prevaricatore,  che approfitta del suo fascino e della sua posizione sociale per  soddisfare le sue voglie e  non si fa riguardo di ricorrere anche allo stupro; la libertà per lui è solo arbitrio. Donna Anna non è attratta da lui, ama il fidanzato Don Ottavio, con il quale ha una frequentazione intima e a cui Mozart  riserva  due arie bellissime e complesse.

Il libro è davvero appassionante, perché ha la proprietà di trasportarci in un mondo con una filosofia del vivere, per cui gli affetti, l’eros, il sesso sono  vissuti  liberi, naturali, egualitari; ci accostiamo al genio creativo di Mozart, leggiamo tratti del suo epistolario, veniamo a conoscenza di aspetti della sua formazione e della sua cultura anche, se non soprattutto, extramusicali; cogliamo i fili di un multiforme pensiero settecentesco, che si insinuano in atteggiamenti, scelte, abitudini; è una realtà che parla a tutti, anzi, in modo speciale a tutte, nei nostri giorni, incontrandosi  con il pensiero e gli artisti di oggi:   da Totò alla società liquida di Bauman, dallo scrittore Abraham Yehoshua allo studioso Jacques Attali, da Woody Allen a Truffaut.  

Forse certe interpretazioni delle due autrici possono apparire affermate in modo troppo perentorio; ma è anche vero che le letture di Mozart più correnti sono forse semplicistiche o fuorvianti. Come si legge sul retro della copertina del libro, “Mozart è una miniera sterminata e ipnotica: il rischio è quello, esaltante, di non uscirne più.”

Leonetta Bentivoglio e Lidia Bramani. E  Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart .         
         
  

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