30 novembre 2018

"Versi in viaggio" di Gianni Quilici


di Martino De Vita

Versi in viaggio, verso un viaggio.  Si viaggia per ricordare o si ricorda per viaggiare. Il verso va libero come libero è il viaggiatore. Attraverso l’Europa e l’Italia, la dimensione di Gianni si innalza nella visione completa di un luogo forse già sognato, e poi raggiunto. L’anima si evolve, il pensiero scatta uno scatto dietro l’altro
Il rumore del clic,  quando si riesce a percepirlo, riempie una landa desolata, un quartiere, un viso, una figura immortale, come l’immortalità che trasmette visioni ancestrali. 
Si va per il mondo a fantasticare il proprio mondo, a visitare una coscienza oltre un io esaltato, o un io esaltante. Ci si compiace, ma si è anche tristi. Volti avvolti dall’aria affannosa dell’esistenza, a volte. Ma poi tutto torna in un’atmosfera quieta. I borghi, le via della propria città, i suoi monumenti, l’attesa di una luce solenne per ritrarre l’attimo che fugge ciò che  non dovrebbe fuggire. 
I versi seguono un cammino apparentemente casuale. I versi, quei versi, parlano a ognuno di noi che ha la ventura di catturarli, e come loro seguono un percorso interiore. L’immagine non è casuale. Si fugge e si ritorna, si alternano visioni non facilmente catturabili. 
L’obiettivo è l’obiettivo di un occhio fedele alle sue sensazione. Fuggire, perché. Ma l’occhio non fugge; all’occhio non sfugge un vago sorriso, un vago accenno d’ombra, città trasognate, oggetti mobili,  come bersagli da centrare. 
Il miracolo di una foto, il miracolo di un oggetto meccanico, di un digitare, di una lunga posa. E quella sensazione, quel mistero, è unico.
 Ci si muove, si fanno migliaia di chilometri, perché? È il poeta che lo vuole o il volo di un verso libero, autonomo, che obbedisce solo a se stesso e s’innalza nella coscienza di uno spazio, di un fruscio di vento, di un sorriso accennato. 
Ma non è il vuoto a vincere il senso di gravità. La poesia va’, sublime come un’onda percorrendo l’infinita parola dell’essere. 
Poi, una lieve brezza, alle spalle, ti fa rientrare. Eri smarrito,  ma sei sempre ritornato a  compiacere un’esistenza che forse, ora, non è più quella.

Gianni Quilici. Versi in viaggio. Tra le righe. Euro 12,00

Nessun commento: