29 novembre 2018

“Non legare il cuore” di Farian Sabahi


     
di Laura Menesini
  
Bel libro, quasi una saga famigliare, storia di una famiglia interessante che ha mescolato l'Italia all'Iran negli anni sessanta, quando unioni simili erano veramente rare. E questo ci fa subito capire che ci troviamo di fronte a persone speciali, persone che seguono il loro cuore e non danno ascolto alle convenzioni sociali. 

È una storia complicata e avvincente che ripercorre le vie dei propri antenati e li rincorre fino in Azerbaigian, ma in tutto questo andirivieni l'amore e l'unione famigliare dominano sempre la scena.

Dall'altra parte invece una signorina di buona famiglia nell'Alessandria di ieri e in mezzo una bambina dai capelli ricci e dalla pelle olivastra, timida e intelligentissima, bollata come “bastarda” dal professore di religione, sollecitata da mille esperienze diverse e divisa tra due religioni, ognuna delle quali offre qualcosa ma non tutto! Perché è la totalità, la perfezione quello che si desidera ma al tempo stesso si vuole la libertà.
La bambina, che è stata battezzata dalla nonna a insaputa del padre, e poi la donna è in bilico tra due mondi tanto diversi e pure uguali nei valori fondamentali della vita.

Solo chi vuole imporsi non ama le diversità, una società democratica deve avere al suo interno visioni e opinioni diverse e contrastanti, specialmente oggi quando il mondo è sempre più in movimento e ognuno porta il suo fardello di usi, costumi e credenze

La persona che ragiona non può inchinarsi davanti a certi tabù o smettere di interrogarsi sui principi universali, sente l'esigenza della trascendenza ma non può accettare le limitazioni imposte dalle chiese istituzionali.
È un inno all'intelligenza e alla libertà!


Farian Sabahi “Non legare il cuore” Solferino ed.



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