Bel libro, quasi una saga
famigliare, storia di una famiglia interessante che ha mescolato l'Italia
all'Iran negli anni sessanta, quando unioni simili erano veramente rare. E
questo ci fa subito capire che ci troviamo di fronte a persone speciali, persone
che seguono il loro cuore e non danno ascolto alle convenzioni sociali.
È una
storia complicata e avvincente che ripercorre le vie dei propri antenati e li
rincorre fino in Azerbaigian, ma in tutto questo andirivieni l'amore e l'unione
famigliare dominano sempre la scena.
Dall'altra parte invece una
signorina di buona famiglia nell'Alessandria di ieri e in mezzo una bambina dai
capelli ricci e dalla pelle olivastra, timida e intelligentissima, bollata come
“bastarda” dal professore di religione, sollecitata da mille esperienze diverse
e divisa tra due religioni, ognuna delle quali offre qualcosa ma non tutto!
Perché è la totalità, la perfezione quello che si desidera ma al tempo stesso
si vuole la libertà.
La bambina, che è stata
battezzata dalla nonna a insaputa del padre, e poi la donna è in bilico tra due
mondi tanto diversi e pure uguali nei valori fondamentali della vita.
Solo chi vuole imporsi non
ama le diversità, una società democratica deve avere al suo interno visioni e
opinioni diverse e contrastanti, specialmente oggi quando il mondo è sempre più
in movimento e ognuno porta il suo fardello di usi, costumi e credenze
La persona che ragiona non
può inchinarsi davanti a certi tabù o smettere di interrogarsi sui principi
universali, sente l'esigenza della trascendenza ma non può accettare le
limitazioni imposte dalle chiese istituzionali.
È un inno all'intelligenza e
alla libertà!
Farian Sabahi “Non legare
il cuore” Solferino
ed.
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