08 novembre 2018

"Visti&Scritti" di Ferdinando Scianna


di Gianni Quilici

Questi Visti&Scritti di Ferdinando Scianna sono innanzitutto “piacere”. Piacere visivo (più di 300 ritratti) e piacere delle testimonianze, annesse ad ognuno di questi ritratti, tra ricordo, riflessione, aneddoto. Personaggi più o meno famosi, ma anche sconosciuti o famosissimi planetariamente.  Piacere nostro come lettori, ma anche (si percepisce bene) dell’autore stesso che li ha pensati, raccolti, concepiti.

E’ come se Scianna ci accompagnasse in un viaggio e ci presentasse una costellazione di volti scolpendoli con scatti mai banali,  a volte, invece, indimenticabili,  e ce li raccontasse con folgoranti giudizi, con ricordi,  con divertenti aneddoti o con succinte impressioni, anche acide.

Inoltre molti di questi personaggi li conosciamo, hanno fatto parte del nostro immaginario, con loro abbiamo intessuto un possibile rapporto di sentimenti (simpatia o apprezzamento, astio o  amore) e quindi l’interesse o semplicemente la curiosità è più alta, più pungente. Si va da Papa Wojtyla a Berlusconi, da Sartre a Foucault, da Saramago a Borges, da Cartier-Bresson a Koudelka,  da Scorsese a Isabelle Huppert, da Moravia a Calvino, dal Dalai Lama a Salgado, da Montale a Kundera, da Toni Servillo a Sandrine Bonnaire soltanto per citarne alcuni.

Prendiamo questa foto di Roland Barthes.
Bellissimo ritratto, senza andare nel dettaglio, per la concentrazione con la quale fuma il sigaro, dove il sigaro si armonizza alla concentrazione, ma questa vive per conto suo in un pensiero a noi ignoto. E di Barthes, Scianna scrive, tra l’altro: “Mi sembrò timido, imbarazzato, non smetteva un istante di fumare il suo sigaro: le sue risposte erano nitide e perfettamente strutturate. Amaro, malinconico. Gli rimanevano soltanto tre anni di vita”.

Oppure questa su Ornella Muti
La bellezza di un sorriso pieno potrebbe essere la sintesi dello scatto, ma c’è un aspetto che dà più forza e originalità all’immagine: il movimento di rotazione verso l’obiettivo del volto.
Scrive Scianna: “Ornella Muti è stata una grande icona della femminilità per gli uomini della mia generazione. Quando ho avuto l’occasione di fotografarla era in piena, matura e vitale bellezza. E il suo sorriso non mancava certo di suggestione!”.

E infine Asia Argento. 
Qui  colpisce l’incontro delle guance tra l’uomo segnato dal tempo con gli occhi chiusi sognanti e la faccetta pulita e carina di lei.
E su di lei Scianna scrive, tra l’altro:: “E’ tenera, intelligente, colta e sbullonata. Molto simpatica. Così l’ho fotografata; ma i giornali la preferiscono solforosa e regressiva. Forse si preferisce così anche lei”.

Ferdinando Scianna. Visti&Scritti. Pag. 432. contrasto. Euro 24,90
             
   

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