di Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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Varsavia, 1956. Fra le rovine di una Polonia
sgretolata, piena zeppa di ubriaconi e reietti, il giovane scrittore Marek
Hlasko (1934-1969) osserva e descrive l’individualismo e la disperazione dei
sobborghi. Intanto una giovane coppia, Piotr e Agnieszka, vive la propria
storia d’amore all’ombra dell'oppressivo regime socialista. Attraverso l’occhio
attento del James Dean polacco - la somiglianza con l’attore era impressionante
- prende vita un decadente affresco costellato di bettole fumose, alcol e
violenza. Voce scomoda in patria (le sue opere furono vietate per 20 anni),
Hlasko conduce un’esistenza randagia di cui saprà anche costruire astutamente
il mito: ex camionista, scrittore in fuga dalla Francia all’Italia poi pappone
a Tel Aviv e sceneggiatore al fianco di Roman Polanski a Holliwood, fino al tragico
epilogo nella Germania dell’Ovest.
Non
è stato inutile aver fondato Il Foglio Letterario nel 1999, visto i talenti che
abbiamo scoperto, pure se pochi ce ne riconoscono il merito, quasi nessuno ci
cita, finisce che ci tocca dirci bravi da soli. Non abbiamo un buon ufficio
stampa, come tanti fanfaroni che poco fanno e molti raccolgono, questo è certo.
Fabio Izzo è una mia scoperta di cui vado fiero, più volte presentato al Premio
Strega, ha debuttato con Eco a perdere,
proseguendo con Balla Juary, Doppio umano, To jest, Il nucleo, Ieri Eilen, tutti romanzi usciti sotto
la mia direzione editoriale.
Valerio Gaglione, invece, ha esordito con il
romanzo grafico Se sapessi come fai - Le
cinque prove del’omicidio di Luigi Tenco, scritto da Giusepe Bità, sempre
con Il Foglio. Autori di cui vado fiero e che - da lettore onnivoro
appassionato pure di fumetto - ritrovo con piacere alla corte di Oblomov, sotto
la guida di un maestro come Igort, nel catalogo di un marchio editoriale
importante, non solo per dimensioni ma anche per spessore culturale. Uccidendo il secondo cane è un
concentrato narrativo dello stile di Izzo, perché con poche e incisive
pennellate tratteggia il carattere di uno scrittore maledetto (alla
Modigliani), ne descrive le notti a base di alcol e trasgressione,
approfondisce la sua lotta politica, il suo essere contro un regime che
osteggia il suo lavoro. Lo stile grafico di Gaglione è maturo e superbo, tutto
chiaro scuri, in un evocativo bianco e nero che rimanda ai grigi tempi di una
Polonia comunista, con un tratto che sembra vergato da un poetico carboncino.
Uccidendo il secondo cane è il titolo di
un libro di Hlasko, pubblicato nel 1965, inedito in Italia, ed è perfetto per
ricollegare due delusioni, due momenti esistenziali in cui lo scrittore tocca
il fondo e non riesce a riemergere.
Izzo conosce molto bene la Polonia, per
apprezzare a fondo la sua scrittura e i suoi personaggi forse sarebbe
importante saperne quanto lui, ma basta qualche nozione sui danni prodotti dal
regime comunista per capire il senso dell’epigrafe: Giulietta e Romeo non si sarebbero mai incontrati a Varsavia nel 1956.
Non era terra per l’amore quella dittatura, era terra per il dolore, per la
disillusione, per l’alcol e per notti disperate, per avere soltanto voglia di
fuga e di ribellione.
I protagonisti del romanzo grafico sono scrittori
dissidenti che hanno scelto di non tacere e hanno sacrificato la loro vita per un
profondo un desiderio di libertà. Un graphic
novel da non perdere, se amate il fumetto colto e la letteratura.
Gaglione
– Izzo
Uccidendo il secondo cane
Oblomov – Euro 18 – Pag. 175
Uccidendo il secondo cane
Oblomov – Euro 18 – Pag. 175
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