26 gennaio 2022

"I cannibali di Mao" di Marco Lupis

 


di Giulietta Isola

“Come mai la Cina, fino a ieri produttore di mercanzia a basso costo, oggi domina il mercato high-tech mondiale, si impone come attore globale, assume il controllo economico e finanziario di intere nazioni ed è in grado di ‘richiamare all’ordine’ persino gli Stati Uniti d’America?”.

         Per tentare di capire questi “tempi moderni”, ci aiuta la lettura de “I cannibali di Mao” di Marco Lupis, un libro che racconta la sua lunga permanenza in terra cinese dove arrivò, da giovane reporter, nel 1995 ad Hong Kong, lembo di terra in Cina, allora ancora saldamente colonia di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra. 

       Per Lupis Iniziava quella che lui stesso definisce “una vera storia d’amore , vissuta non con un’altra persona, ma con un continente, l’Asia e con un popolo in particolare: i cinesi”. Da Hong Kong, Marco ha raccontato “l’attualità più stringente, gli avvenimenti più imprevisti e curiosi e quella diversità” che rendono unica la Cina.

        L’incontro con questo libro è stato molto importante, sono arrivata ad Hong Kong la prima volta nel 1980 (l’Italia ha avuto il primo collegamento diretto con Hong Kong nel 1986), poi molte altre volte anche in tempi recenti. Le ultime visite mi hanno lasciata sbigottita, nostalgica e confusa per quello che la Cina, il più grande Paese comunista del mondo, rappresenta oggi per tutti noi. 

       I Cannibali di Mao è ricco “di notizie e di avventure, di emozioni, testimonianze e anche di ironia”, una cronaca di un Paese che si è fortemente trasformato negli ultimi decenni, la Cina moderna dei nostri giorni continua ad essere la nazione più illiberale, meno democratica e più totalitaria del Mondo (con l’eccezione poco significativa della Corea del Nord), molto spesso nell’assordante silenzio della comunità internazionale. 

        Il titolo non è affatto metaforico: i comunisti cinesi del dopoguerra si macchiarono realmente di atti di cannibalismo quando la carestia, durante il ” Grande Balzo in avanti”, provocò un vero e proprio assassinio di massa con oltre 40 milioni di vittime. Il progetto di industrializzazione di Mao si rivelò disastroso, l’abbandono delle zone rurali provocò una fame tale che i genitori arrivarono a mangiare letteralmente i propri figli, spesso furono le figlie le vittime privilegiate sia per il controllo delle nascite che per l’obbligo del “figlio unico” (abolita nel 2013). 

        Oggi la Cina sembra una nazione moderna, ipertecnologica, tesa ad imporre ad ogni costo una sua nuova ‘governance’ globale, ma rimane ancora quella che non ha mai rinnegato o preso le distanze dalle tragedie del maoismo, “l’ imperatore- presidente-a-vita” Xi Jinping non sconfessa quegli orrori, ma rivendica le scelte del passato come fondanti ed uniche possibili per consentire alla Cina di diventare quella che è diventata oggi: l’unico esempio nella Storia di dittatura (globale) del danaro. 

       Lupis, in questo saggio, molto evocativo, attuale, a tratti sconcertante ci aiuta a capire ciò che realmente accade senza avvalersi di fredde statistiche e mere informazioni giornalistiche. La Cina è un paese atipico, contraddittorio, difficile da comprendere per noi occidentali, ma molto interessante. I cannibali del titolo hanno una doppia valenza, sia quella citata del passato che quella adeguata e stringente dei tempi contemporanei : la Cina è capace di fagocitare con avidità il potere economico-politico-territoriale straniero, e noi, comuni mortali, abbiamo difficoltà a confrontarci con quella che ormai è una moderna “colonizzazione” che, a meno di inediti e ad oggi assolutamente imprevedibili sconvolgimenti geopolitici globali, presto o tardi, ci assimilerà per farci diventare tutti “comunisti cinesi”. 

        Studiosi ed esperti anticipano al 2028 il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti , ma già nel 2025 sarà leader mondiale nel settore delle nanotecnologie. Xi vuol realizzare il sogno di una nuova era di felicità cinese estendendo i valori, la cultura e il socialismo con caratteristiche cinesi a partire dai Paesi emergenti che ne dovrebbero imitare il modello di sviluppo per passare dalla povertà alla sostenibilità, la parte finale del libro dedicata al GF cinese fa sembrare “ Orwell uno che mancava di fantasia.” 

       Sintesi: la Cina è passata in pochi decenni da paese agricolo a superpotenza mondiale e sembra perseguire un solo obbiettivo “diventare il più grande impero commerciale del mondo”, ignorando e calpestando a cuor leggero qualsiasi diritto umano e civile. Lettura molto interessante.

 Marco Lupis. I cannibali di Mao. Rubbettino editore. Euro 18,00

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