di Carla Rosco
Comunione - La ricerca femminile dell’amore di Bell Hooks (1952- 2021), afroamericana, pioniera e icona del pensiero femminista, è un libro del 2002, ristampato dal Saggiatore nel 2023.
Un’ampia parte del libro
racconta il difficile lavoro fatto dalle femministe per trasformare la relazione
tra uomo e donna; le femministe però hanno poco affrontato il discorso
sull’amore.
Di fatto era più facile
creare cambiamenti fuori di casa che tra le pareti domestiche, nella gestione
della casa e dei sentimenti, ossia della vita amorosa: “Avevamo paura di
parlare dell’assenza di amore. Pubblicamente, la maggior parte delle donne si
comportava come se il potere avesse più importanza dell’amore. Questa menzogna
andava smascherata ... ci deve essere un equilibrio tra lavoro e amore”. E’ il
condizionamento sociale che crea nel modo di amare le differenze tra i generi;
la visione antipatriarcale, che ritiene sia gli uomini che le donne capaci di
imparare ad amare, è la base su cui costruire un amore reciproco e duraturo.
Il libro ha una parte
finale molto confortante, i titoli degli ultimi capitoli sono eloquenti: “Amore
duraturo: amicizie romantiche”, “Testimoniare l’amore: tra generazioni”,
“Beatitudine: comunione d’amore”.
Si scopre che nell’età
vittoriana (periodo compreso tra il 1837, anno dell’ascesa al trono della Regina
Vittoria, e il 1901, anno della sua morte) erano contemplate le “amicizie
romantiche” tra amici dello stesso sesso oppure no ed erano prive di coinvolgimento
sessuale, ma con passione erotica: “Grazie alla conversione femminista molte di
noi hanno imparato ad attribuire ai legami con le amiche lo stesso valore che attribuivamo
ai rapporti con i maschi, ad apprezzare i nostri legami non sessuali con gli
amici maschi quanto quelli in cui facciamo sesso”.
Ma, ci ricorda l’autrice,
è ancora difficile per le unioni non sessuali ricevere il rispetto dato alle
coppie eterosessuali. In realtà la vita sessuale di molte persone sposate o in
coppia da molto tempo è inesistente ed i loro rapporti possono essere simili o
identici alle amicizie romantiche.
Se le donne di ogni età
useranno l’espressione “amicizia romantica” ci sarà più spazio per sviluppare
legami in relazioni platoniche impegnate, capaci di durare per sempre. E
l’amore duraturo è vitale: non possiamo rischiare davvero sul piano emotivo in
rapporti in cui non ci sentiamo al sicuro.
Ma per trovare un amore o
amicizia che duri nel tempo dobbiamo imparare a conoscerci e accettarci, poiché
il vero amore inizia con l’amore di sè.
Donne e uomini dovrebbero
pensare alla conoscenza come a uno spazio erotico di connessione, di
comprensione di sè e dell’altro; invece nella cultura patriarcale la maggior
parte delle persone impara che l’amore romantico è un’unione di opposti.
Il significato dell’amore
nelle nostre vite è quello di provocare una profonda trasformazione: affidabilità
e responsabilità per nutrire la nostra crescita spirituale. Ci vorrebbe una
“comunità” come luogo di relazioni molteplici e stabili, inclusive.
Per fortuna oggi - scrive
l’autrice - grazie al movimento femminista e ai molti patemi d’animo attraversati,
mai tante donne sanno che amore e dominio non stanno insieme, se l’uno è
presente, l’altro sarà assente. Una ricerca sull’infanzia femminile conferma
che le ragazzine spesso si sentono forti, coraggiose fino a quando non
cominciano a ricevere messaggi sessisti che le spingono a conformarsi alla
femminilità dominante. Poiché il patriarcato addestra le femmine a occuparsi di
relazioni, legami e comunità, ecco che così accade; i maschi sono addestrati a
non farlo o a farlo molto meno: “Nel mio primo libro sull’argomento ‘Tutto
sull’amore. Nuove visioni’ [libro molto interessante del 1999, ora ristampato],
ho avuto cura di dire più e più volte che le donne non sono intrisecamente più
amorevoli degli uomini, ma che siamo sollecitate a imparare ad amare ... Il
fatto che nasciamo in un mondo patriarcale, che prima ci invita a metterci in
viaggio verso l’amore e poi pone delle barriere sulla nostra strada, è una
delle tragedie della vita”.
Potere vivere rapporti di
rispetto e comunione con i nostri simili (e non solo) è quanto di più bello e
salutare ci possa capitare, ad uomini e donne, gli impedimenti sono devastanti.
Come scrive Susan Griffin
in “L’eros della vita quotidiana”: esistere in uno stato di comunione è essere
consapevoli della natura dell’esistenza. E’ qui che ecologia e giustizia
sociale si incontrano, con la consapevolezza che la vita è in comune.
Bell Hooks “Comunione. La ricerca femminile dell’amore . Traduzione Maria Nadotti. IL Saggiatore 2023
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