04 gennaio 2024

"Gli angeli personali di Brianna Carafa

 


di Marigabri

Brianna Carafa. E chi era costei?

Beh, una delle tante scrittrici di valore dimenticate in qualche angolo polveroso del tempo e che oggi per fortuna tornano a vivere tramite la felice intuizione di case editrici illuminate. Cliquot, in questo caso.

Bisogna dare un’occhiata alla sua biografia per capire che lo scorcio di spaziotempo abitato da Brianna è veramente speciale. Ma bisogna innanzitutto leggere quello che scrive e come lo scrive per rendersi conto delle sue qualità.

Scrittrice raffinata e originale, in questa galleria di ritratti attinge al suo mondo speciale di bambina e di ragazza per raccontare questi angeli personali che di angelico hanno ben poco, di personale hanno invece molto e tuttavia si iscrivono in modo indelebile nel firmamento stellato della letteratura universale.

1.Ritratto di straniera

La nobile nonna polacca fino alla fine dei suoi giorni non rinuncia al sogno impossibile di trovare una soluzione al problema dei senzatetto, accettando così anche la propria aristocratica autoemarginazione dal contesto sociale del sentimento comune (“Ma certo quella del viandante sperduto nella nebbia altro non era che l’immagine di sé stessa in un mondo che non riusciva mai ad afferrare appieno.”).

2. Il giardino perduto

La passione inespressa per un padre elegante e inaccessibile trova la sua proiezione nel dramma di un amore infelice, quello di Luisa, la sua amante (“quella signora alta, sottile e diritta come una canna, dal malinconico viso equino chiuso fra due bande di capelli scuri, gli occhi rotondi, lustri, intensi, le magre dita affusolate, una voce acuta da canto, un po’ incrinata, resa dolce dalla lentezza con cui pronunciava le parole”).

3. La governante

“Giunse puntualissima, alla data stabilita, come del resto ci si aspettava, dalla lontana e favolosa Foresta Nera, dal regno dello Sturm und Drang e della disciplina.”

Ecco Fräulein Hilda, la governante integerrima, l’anti Mary Poppins per eccellenza,il cui “volto, peraltro scialbo, fu a poco a poco ricoperto dalla lucida maschera del Potere che ne cancellò i sorrisi di cortesia”. Nella relazione tra l’adulta prevaricatrice e la bambina forzatamente sottomessa si gioca tutta la potenza narrativa di un racconto lucido e perfetto, fino all’imprevedibile finale.

4. Elodia

Una “creatura buia, maleodorante e misteriosa”, compagna di scuola al ginnasio, decide improvvisamente di rivelare i suoi oscuri segreti alle amiche, senza per questo perdere la sua aura di solitudine impenetrabile.

Negli altri ritratti troviamo

un amico svogliatamente impegnato in una improbabile caccia della donna ideale; un altro che si barrica dietro il muro difensivo della sordità (…”lontano, egli galleggia nel suo salvagente di silenzio al centro di un oscuro, denso lago appena mosso, dove le sue braccia e le sue gambe dondolano senza alcun rumore e sul suo capo scivolano come uccelli taciturni i pensieri”.);

il metodico, ossessivo mendicante capace di organizzare la questua con la stessa efficienza ed efficacia di un lavoro;

e per finire Lino, il disagiato e l’inetto, il personaggio che osa opporsi all’organizzazione sociale del mondo, decidendo di separarsene.

Una straordinaria galleria di personaggi finemente cesellati e accomunati da un elemento: l’inaccessibilità ontologica della condizione umana.

Brianna Carafa. Gli angeli personali. Cliquot

 

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