foto di Simona Fazzi |
L'anima dei
luoghi: Matera
Nell'ora del tramonto, come in sogno, giungo alla città dove la pietra è luce, dove la miseria della vita, incredibilmente, una sublime bellezza ha generato, tanto sublime da sembrare a prima vista esotica, anzi di più, fuori dal tempo e dalle leggi consumistiche che imperano nel mondo moderno, e incorruttibile, seppure invasa ormai da tanti turisti.
Matera mi commuove, perché narra e parla una lingua che ancora non mi è del tutto estranea...Essa dilata la sua anima e io vi entro scalza, muta, estatica, mi immergo e mi innalzo assieme a lei...
Con Ingegno,
preghiera, con voce di polvere, di vento, di gorghi profondi, di maledizioni e
benedizioni racconta Matera.
Canta Matera, canta ancora l' intima tua natura di sacra vena contadina, di campo santo delle cose umili.
Canta ancora l'
intima e calda tua natura di stalla, di nido, di grotta, di ovile, rifugio di
uomini e bestie, fiore rupestre, rifugio anche di dio
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