07 febbraio 2022

"La donna gelata" di Annie Ernaux

 

di Marigabri
 

Mi hanno molto colpita queste parole, nella Donna gelata: «incredibile la capacità di sopportazione di una donna, la chiamano cuore». Lo pensa ancora, quarant’anni dopo?

«Sì, questa è una cosa terribile perché non è cambiata affatto. Per esempio alle donne, anche sul lavoro, dove generalmente sono pagate molto peggio degli uomini, si chiede di mostrare generosità, di essere accomodanti... è molto difficile cambiare certi valori che ci sono attribuiti tradizionalmente: il potere di seduzione per esempio, o la dolcezza. E intanto il mondo continua a basarsi su dei valori “virili”, e non sono sicura che sia una buona cosa».”

                                            (Sette, intervista di Ilaria Gasparri)

Esperienza soggettiva e analisi sociologica insieme: un metodo e uno stile che Annie Ernaux ha consolidato nel percorso della sua scrittura e che le è valso il riconoscimento unanime di scrittrice tra le più significative del nostro tempo, celebrata con il premio Strega europeo per ‘Gli anni’, dove l’elemento autobiografico si rivela apertamente strumento di comprensione collettiva e generazionale.

        Questo è il suo terzo libro, pubblicato nel 1981, cioè in un’epoca decisamente postfemminista, perciò criticato e non compreso (allora, non oggi). E invece i temi fondamentali che hanno portato alle riflessioni sulla condizione della donna e alle lotte per l’emancipazione femminile sono ancora attuali e scottanti.

        Nella rievocazione della narratrice il passaggio da un’infanzia felice e ignara della separazione dei ruoli tra i sessi si scontrerà con la confusa percezione di sé dell’adolescenza, nutrita di stereotipi sentimentali e sessuali e sfocerà ben presto nella scelta avventata del matrimonio, che si rivelerà l’occasione privilegiata per sperimentare la drastica disparità sociale tra uomini e donne.

“Sono finiti senza che me ne accorgessi, i miei anni di apprendistato. Dopo arriva l’abitudine. Una somma di intimi rumori d’interno, macinacaffè, pentole, una professione sobria, la moglie di un quadro che per uscire si veste Cacharel, o Rodier. Una donna gelata.

E qual è il contrario di una donna gelata, viene chiesto a Ernaux in una intervista.

Risposta: Una donna intera.

 Annie Ernaux. La donna gelata. ORMA.

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