15 aprile 2022

"Anime baltiche" di Jan Brokken

 

di Marigabri

        I territori di frontiera, le località miste, le città multietniche hanno purtroppo un tratto comune, qui sull’Adriatico, come sul Baltico, o sul Mediterraneo orientale […]:chi vince prende il piatto. A prescindere da chi sia il vincitore.” (postfazione di Alessandro Marzo Magno)

       È così che nel racconto di Brokken quell’estremo nord non sembra poi tanto lontano da noi. Storia di terre martoriate, contese, freddamente spartite fra gli arroganti vincitori di turno: i sovietici, i nazisti.

       Estoni. Lettoni. Lituani. Privati della loro identità, cacciati dalle loro case, deportati, uccisi. Non parliamo poi se sono anche ebrei, ovvero perseguitati da tutti a prescindere.

       Queste sono dodici storie che raccontano le vissitudini di famiglie e soprattutto di persone, molte delle quali a noi note: Hannah Arendt, Mark Rothko, Romain Gary, Eduard von Keyserling…anime baltiche che hanno portato le loro ferite nel mondo. Spesso senza riuscire a sanarle o a dimenticarle. Ma determinati a esprimere la loro intelligenza e, per nostra fortuna, lasciando al mondo la loro arte.

       Affascinanti ritratti, intimi e al contempo incorniciati da un contesto storico di cui si tracciano le principali coordinate. Quel Novecento intriso di sangue e segnato da orrori indicibili e indimenticabili (per noi che li ricordiamo, almeno).

       Un viaggio nella storia, che nella singolarità esprime il suo profondo significato, ma anche un omaggio alla letteratura, alla musica e all’arte e finanche al paesaggio, naturale e urbano: città come Vilnius, Riga, Tallinn si aprono al nostro sguardo, ci immergono nell’umore e nella complessità di un’epoca, ci avvolgono nella nube di una strana, intensa nostalgia.

Jan Brokken. Anime baltiche. Iperborea.

 

Nessun commento: