“L'arte di legare le persone.
Legare le persone al letto.
Legare le persone a te.
Legare le persone alla realtà.
Legare le persone a se stesse.
Legare le persone è un'arte
Inconoscibile.”
di Marigabri
Allora Paolo Milone, da quarant’anni psichiatra, ci rende partecipi di
quest’arte inafferrabile costruendo un libro frammentario, lirico, intenso, a
tratti struggente e malinconico, a tratti leggero e dilettevole. Personale e
universale, come sono i libri che sanno dare parola all’intima, profonda
verità.
È l’incontro umano, solidale e fraterno, con tanta e varia umanità nella
quale ci riconosciamo, noi che siamo sani o folli per uno scherzo del destino.
(“I matti sono nostri fratelli. La differenza tra noi e loro è un tiro di dadi
riuscito bene.”)
Sono le parole calde, essenziali, in equilibrio delicatissimo e magico tra
il vuoto e il pieno che ci fanno guardare “l’abisso con gli occhi degli altri”
e cogliere la sottile e sfumata differenza tra lo psichiatra e il suo paziente.
Lucrezia, giovane donna intelligente e scaltra, tremiamo per la tua vita.
Carmelo, vecchio tossico barcollante dalle mille risorse, tremiamo anche per la
tua.
Siamo nel reparto 77, pronto soccorso psichiatrico, anteprima dell’inferno
e ostinato faro nella notte nera.
È Genova, città storta, stretta, impervia, impossibile camminarla tutta,
Genova, dove un inseguimento notturno in zoccoli e camice svolazzante trova il
suo limite naturale in faccia al mare (quel mare che “ascolta le persone una
per una e intanto continua ad andare e venire”).
Sono storie diverse che si intrecciano, si frastagliano e mai si
completano, sono sentimenti e pensieri in cerca di un equilibrio che si fa e
dis-fa continuamente. Così che i pensieri più fondi si frastagliano su uno
scoglio e schiumeggiano lontani.
Allora ritorna la prosaica, umile, necessaria realtà quotidiana come
testimonia questo dialogo casalingo:
“Anna, dentro di me c’è l’eco della tragedia del mondo.
Paolo, porta giù la spazzatura o te lo faccio sentire io l’eco della
tragedia del mondo.”
L'arte di legare le persone. Paolo Milone. Einaudi
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