di Marigabri
“Scusatemi se ogni tanto ho lo sguardo un po’ assente.
I miei occhi hanno fissato troppo a lungo regni dimenticati.”
È la storia di Joseph, un uomo che suona il pianoforte per strada,
soprattutto alle stazioni e negli aeroporti, nell’attesa di vedere comparire
come per magia il suo primo e mai dimenticato amore.
Leggendo scopriremo perché Joseph suona solo Beethoven e scopriremo che la
storia di quel primo amore non è l’asse portante di tutta la vicenda, ma lo è
la forza e il coraggio dei vincoli di amicizia nati dall’esperienza comune del
dolore e della sopraffazione. Dalla resistenza e resilienza.
Vedremo un mondo di adulti che traducono in sadica crudeltà le profonde
ferite della loro anima e un mondo di bambini e adolescenti che tentano di
spezzare le catene che li costringerebbero a seguire la perversa strada
intrapresa da quei falsi educatori.
Storia, personaggi e scrittura costituiscono un amalgama talmente
equilibrato che difficilmente si riesce a staccarsi dallo scorrere delle pagine
e quando è necessario farlo la nostalgia per Joseph e compagni nutre il
desiderio di riprendere al più presto l’avventura.
Insomma: ecco un libro che non vorresti mai lasciare e che non vedi l’ora
di ricominciare.
Perciò nessun cenno sulla situazione e tanto meno sulla trama…così ogni
pagina sarà un’avvincente e sorprendente esperienza di lettura.
di Marigabri
Un raccontino sciatto e inconsistente che risolve alla svelta la spinosa questione del fedifrago Sebastiano. 
Siamo lontani dall’epica di Rocco, dai dialoghi brillanti e dalla
complessità delle trame a cui siamo abituati.
Qui Manzini ha fatto il compitino, ha buttato giù due battute porche e Sellerio
se la gode.
Che pena.
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