20 novembre 2023

"Tonino Guerra che scrive" polaroid i Andrei Tarkovskij

 


di Andrea Appetito

                            Polaroid di Tarkovskij, Tonino Guerra. Lui scrive, seduto su uno sgabellino, forse la sceneggiatura di Nostalghia, forse un’altra sceneggiatura. 

                        L’indice destro sospeso sulla tastiera, poggiata su una sedia di legno. Lo vediamo impastare, sotto la finestra aperta, una lettera alla volta, parole azzime. Niente scrivanie, niente scaffali colmi di libri, né comode facciate; c’è un libro solo, sul davanzale, sotto il bicchiere che cattura le ombre del mattino. Sul suo capo tonsurato dalla luce splendono le margherite raccolte dai prati ancora coperti di guazza e ordinate nel bicchiere. Lui è concentrato su lacerti di immagini che affiorano dal deserto della pagina bianca. 

                       Accanto alla finestra, ha montato la sua tenda per seguire l’ispirazione improvvisa e ora la consuma, mentre il tepore del mattino gli accarezza la schiena curva. Tutto il mondo di dialoghi che sta per venire alla luce poggia sulle sue spalle. Questo Atlante curvo sotto il peso dell’immaginazione è un instancabile mediatore tra il mondo delle cose rustiche e quello delle idee improvvise. Così dopo aver allestito lo scriptorium da campo, con dignità solerte si è messo al lavoro. Questo artigiano laborioso nella nicchia della polaroid ha fatto della scrittura la sua devozione, il suo stile di vita.


 

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