Camminare perché
camminando non ci si prende troppo sul serio. Camminare anche con il male alle
gambe. Camminare guardando dentro e avanti. Camminare nella città, sentendo che
è un pezzo di noi che ci accoglie. Camminare dentro la notte e nei colori sul bagnato.
Camminare tra un lampione e l’altro, mettendo i piedi in pozze di buio, nero
come l’assenza che a volte si sente. Camminare tra un desiderio e una quiete.
Camminare oltre il dicibile, perché c’è sempre qualcosa che si può dire solo a
una persona, e magari nel momento giusto non c’è. Camminare immersa nell’aria e
pensarsi come impronte di volume che si susseguono. Camminare prima nella luce
e poi man mano nell’ombra. Camminare senza una meta sapendo che si arriverà.
Camminare perché adesso tutti corrono e chissà cosa facevano quando non si
correva. Camminare in tondo e scoprire la spirale. Camminare su un ciglio in
equilibrio, per gioco e per scommessa, pronti comunque a ridere. Camminare
senza pestare le commessure delle pietre come da bambini. Camminare pestando le commessure con
indifferenza apprensiva. Camminare finché i piedi bollono e continuare.
Camminare annusando i profumi che ci avvolgono. Camminare sentendo nell’aria la
pioggia che arriva. Camminare veloci perché il pensiero è veloce. Camminare
lentamente e fermarsi senza vedere nulla di ciò che si fissa perché il pensiero
si è fermato, ha preso ciò che da troppo scappava via ed ora gli pare di aver
capito tutto. Camminare da soli o in compagnia sapendo che un po’ si è sempre
soli. Camminare parlando e raccontare ciò che c’è attorno: Camminare perché è a
misura d’uomo, anzi no è a misura di bellezza. Camminare sui sassi con le
scarpe buone. Camminare fino all’acqua e poi entrarci dentro. Camminare
fuggendo qualcosa. Camminare cercando qualcosa. Camminare e restare fermi.
Camminare cercando di mettere in ordine un amore. Camminare nell’amore senza
alcun pensiero che non sia per lui. Camminare per sviluppare il senso
dell’ironia. Camminare mentre fa freddo o caldo, sapendo che è camminare che conta.
Camminare ascoltando quello che c’è da ascoltare e non è negli auricolari.
Camminare guardando le spalle di chi sta davanti e pensare che chi cammina
protegge non colpisce. Camminare perché abbiamo un’ombra ed è ciò che resta
della luce che ci attraversa.
Camminare fino a
ciò che non si vede,
che non si pensa,
che non si è mai
sentito prima,
che non si sapeva
di avere eppure lo si sapeva.
Da qualche parte.
Camminare fino al
limite del conosciuto
e trovarci dove sempre ci siamo aspettati.
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