01 dicembre 2020

"I felici" di Kristine Bilkau

 

di Giulietta Isola

“Non trovo il mio posto, pare che non ci sia. Avrei bisogno di tempo. Ma tempo non ne abbiamo. Tutto deve andare avanti, o no?”
 
Georg e Isabell, giornalista lui, violoncellista in orchestra lei, sono due giovani sereni, sono genitori di Matti di pochi mesi, si apprestano, come tante giovani coppie, a scrivere il loro futuro. Purtroppo niente è così scontato: lei ha messo in pausa la sua carriera, lui si dedica più a redazionali che a grandi reportage, il mondo intorno a loro diventa precario, la responsabilità genitoriale è un peso che evidenzia le asperità della coppia. Non serve il tentativo di Isabel di immaginare altre vite ed altre possibilità, la sua mano trema sul violoncello e l’ansia da palcoscenico la annienta ed anche Georg si ritrova senza un lavoro. Due professioni avviate si sgretolano, nei due aumenta un senso di fallimento e di vergogna, qualsiasi spesa diventa eccessiva e pagare l’affitto diventa difficile quasi quanto accettare l’abbandono di sogni ed abitudini. Si naviga a vista, lei patisce lo stress e si rifugia nel ruolo di madre apprensiva e fin troppo presente, lui fa colloqui per lavori che sminuiscono il suo valore professionale, ma sa che deve accontentarsi e tacitare l’ambizione, calmare l’ansia costante, ridimensionare le prospettive per non soccombere sotto il peso dei conti da pagare. Fastidi sottili e insidiosi, la mancanza di aspettative per il futuro, il costante e pervasivo senso di fallimento li allontana, la loro storia scricchiola. 
 
Sono questi nostri tempi, quelli che stiamo vivendo, dove niente è garantito e per molti la felicità è una chimera, sono anche i tempi in cui coloro che credono di avere la felicità si arroccano su posizioni di incomprensioni e critica e si vantano per i diritti acquisiti, quei diritti che molti giovani vedono solo come un irraggiungibile miraggio. 
 
“I felici” di Bilkau sono due dei nostri giovani, incarnano una parte della generazione chiamata a confrontarsi con precarietà lavorativa, alla quale si collega spesso quella esistenziale. L’autrice Kristin Bilkau, esordiente, ha messo sulla pagina, lucidamente e con grande empatia, i timori, le ansie, le fragilità di una generazione che non mi appartiene, né per età né per incertezze , ma mi sono sentita anch’io incerta frequentando queste vite così umane e reali costrette ogni giorno a fare i conti con le difficoltà. Ma quanto è ardua la strada per la felicità? Forse se lo chiede anche questa traballante coppia, interrogandosi sulla propria situazione in una società dominata da spirito di emulazione e bisogni che sono indotti e non reali, quella stessa società che mette in serio pericolo un legame affettivo che andrebbe invece condiviso. 
Consigliato anche a chi non ha più l’età.
 
KRISTINE BILKAU.   I FELICI.    KELLER EDITORE

Nessun commento: