di Giovanna Baldini
La misura del tempo, Einaudi, 2019, è l’ultimo libro di Gianrico Carofiglio. Un legal thriller all’italiana, che tratta di un caso giudiziario: l’avvocato Guido Guerrieri, già noto ai lettori di questo scrittore, accetta la difesa di un giovane, Iacopo, in carcere per omicidio volontario, di cui, però, si protesta innocente. Si tratta di riaprire il caso. La linea procedurale dell’avvocato è quella dell’assoluzione per “ragionevole dubbio”. Ci riesce. E, come dire, la storia finisce bene.
Perché Carofiglio, da magistrato di lunga esperienza è consapevole che: “La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento, vuol essere sentita come movimento. È una roccia solo per chi non la sente e non la respira.”
Ma l’Autore complica il racconto giudiziario con l’inserimento di una vicenda sentimentale. Iacopo è figlio di Lorenza Delle Foglie, una donna giovane e bella che al tempo dell’università affascinò il giovane neolaureato pieno di speranze e di sogni sul futuro.
Accettando il caso giuridico, all’avvocato Guerrieri ritorna alla mente il passato carico di ricordi e di rimpianti. La misura del tempo, il titolo, dice al lettore quanto il tempo misuri le nostre vite. Basta un fatto, un accadimento casuale e tutto, in un balzo, ritorna, ci costringe a pensare, a fare i conti con le proprie esistenze, così come succede al protagonista.
Lorenza è appassita e ingrigita, è sola con un figlio da tirare avanti e per di più in carcere; guardandola Guido vede se stesso, invecchiato e solo come lei, con un lavoro abitudinario.
Accetta la sfida processuale né per se stesso, né per Lorenza, ormai un fantasma della giovinezza passata. Lo fa, forse, per la materia di studio che è stata la base degli interessi della sua vita. L’entusiasmo ormai è passato, anche il caso di Iacopo è routine.
Amara la riflessione dell’Autore che, però, all’interno del libro ci regala alcune bellissime pagine. Quelle del passato, ricordato attraverso la descrizione delle notti estive al Sud, profumate di fiori, salmastro, e cibi speziati. E quelle del presente: in città Guerrieri frequenta una libreria aperta di notte, dove va quando non riesce a dormire, e ciò capita spesso, e dove trova altri nottambuli e frequentatori assidui con cui si trattiene fino all’alba, sfogliando libri.
Come a esorcizzare da sveglio le note dolenti del tempo che scorre e consuma.
Giancarlo Carofiglio, La misura del tempo, Stile libero Einaudi, 2019, pp. 228, Euro 18,00
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