di Silvia Chessa
Il rebooting della Filosofia è il tema di un saggio del filosofo e professore (ordinario ad Oxford) Luciano Floridi:"Pensare l'infosfera. La filosofia come design concettuale"
Quando un discorso intorno alla filosofia è ben fatto, ti illumina mente e cuore come un bagliore nella notte.
È stato utilissimo e bellissimo scoprire il pensiero del professor Luciano Floridi il quale, simpaticamente e brillantemente, mi ha portata a rivisitare linguaggi e nozioni di studi liceali, in chiave attualissima.
Vorrei citare solo alcune delle immagini o idee che rimangono dalla lettura.
La metafora del vino. Come l'avere assaggiato, per la prima volta, un vino cattivo non deve precluderci la possibilità di assaporarne di prestigiosi, il professore chiarisce che esiste, purtroppo, una cattiva filosofia che danneggia la reputazione della buona filosofia; pertanto, raccomanda ai novizi, l'essere eventualmente incappati nella prima non induca ad assumere posizioni pregiudizievoli.
Il concetto della dieta -fantastico!- (di cosa si nutre una domanda? ovverosia di cosa ho bisogno per rispondere? numeri, dati, oppure concetti, valori, insomma quel quid in più che attiene alla filosofia).
Hegel che dice a Kant che finché non scende in piscina non impara a nuotare basandosi solo sulla teoria.
Le similitudini fra design e digitale.
L'uso delle conquiste del digitale nella filosofia moderna e contemporanea.
La differenza fra essere timely ed essere timeless (ma, in taluni e rari casi, magistrali, riuscire ad avere risposte talmente giuste e tempestive da assurgere ad immortali).
Il ripartire dallo studio dei linguaggi che sono alla base delle varie scienze (informatica, ingegneria, medicina).
Molteplici, a volerle usare in modo furbo e pragmatico, le applicazioni dei ragionamenti via via sfiorati: saper rispondere ad una domanda scorretta con la domanda giusta, o saper dire, senza pentirsi, questa domanda non serve a niente. Accantoniamola insieme a chi ce la pone.
È originale per come spiega che vengono prima le strade e poi gli incroci, o le rotonde. E che, per una buona pratica politica della società, vengono prima le relazioni dei singoli individui.
Ad avallare questo, la citazione manzoniana dei Promessi Sposi, dove il professor Floridi suggerisce che Renzo e Lucia ce l'abbiano fatta perché avevano messo la loro relazione al centro della loro vita, e non avrebbe funzionato ugualmente se Renzo avesse solo messo al centro Lucia e Lucia Renzo. Bensì hanno sostenuto e difeso il loro rapporto.
Infine, questa interpolazione di Platone, che prova a sostituire la parola “cose” con “informazioni”.
"Il genere di conoscenza che ci occorre è quella nella quale avviene che ci sia una correlazione fra fare e sapere come usare le cose(/informazioni)." (Eutidemo)
Ecco che, grazie ad un piccolissimo rebooting delle parole di Platone, rimpastate dal professor Floridi, un'affermazione platonica ci si presenta come una sorta di radiografia del presente (dal timely al timeless, appunto!).
Un presente, quello che viviamo, esuberante di dati e di informazioni che dobbiamo poi, però, saper gestire.
E questo è il bello. Accordarsi su questioni non solo di privacy, di opportunità e di economia, ma soprattutto di etica, di interconnessioni e di umanità.
Luciano Floridi. Pensare l'infosfera. La filosofia come
design concettuale. (Raffaello Cortina Editore, 2020).
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