17 gennaio 2021

"Tre vivi, tre morti" di Ruska Jorjoliani

 


di Giulietta Isola

Tutto succede e nulla si ricorda”. Borges

       Queste pagine raccontano la vita ed i ricordi di Modesto e Aurora dagli anni ’30 fino agli anni ’50. I due sono sposati da tempo, entrambi insegnanti , non hanno figli ed hanno un amante. Modesto va a letto con un’attrice, mentre Aurora si è invaghita di Luciano, un uomo che l’ha abbordata al bar. 

       La quotidianità e la storia d’amore tra Aurora e Modesto è piena di parole e di segreti non detti, una normalità inquieta retta su un sottile equilibrio che si incrina con l’arrivo di una lettera a Modesto: qualcuno è a conoscenza di un fatto che rischia di mettere in discussione la sua intera esistenza, un fatto successo quando era soldato, ma che lo costringe a fare i conti con un passato segreto. Il titolo richiama una leggenda medievale che narra l’incontro di tre nobili signori, durante la caccia, con tre morti, il cui orrendo aspetto li porta a pensare alla caducità della vita terrena. 

        A questo punto il lettore è trasportato, sulla scia di questo richiamo “antico”, in una dimensione leggendaria e onirica che, nel libro rappresenta un chiaro monito sia per Modesto che non riesce a sfuggire al suo passato che per Aurora sempre in attesa di essere salvata ,ma incapace di prendere in mano la propria vita, così come capita a tutti i personaggi che gravitano attorno a loro. 

        Il confronto però qui non avviene con la Morte, bensì con la Vita e la lettera ricevuta da Modesto è un invito a prendere coscienza delle proprie azioni, assumersi responsabilità verso se stessi e verso la collettività, definirsi come persone con sincerità, capire chi vogliamo essere e riflettere su cosa possiamo diventare in tempo di guerra, su cosa è lecito e cosa no, su quanto sia difficile capire da che parte stare, considerando che spesso si sta da una parte non per ideali o convinzioni, ma per fascinazione e più spesso per convenienza senza capire quanto i nostri comportamenti possano incidere nella società .  Un pensiero attuale in questo momento delicato ed incerto per tutti noi nel quale, dopo tante parole, dobbiamo avere consapevolezza che ogni gesto, anche il più piccolo, può determinare il cambiamento. 

       Una lettura non semplice che a tratti mi ha confuso, più volte mi sono chiesta dove stessi andando, o meglio dove Ruska Jorjoliani avesse intenzione di portarmi con la sua storia narrata in maniera non lineare con tante voci che prendono la parola ,un cambio di stile narrativo che alterna diari e favole intervallate da flashback, un garbuglio nel quale ho rischiato di perdere il bandolo della matassa, ma alla fine basta lasciarsi trasportare dal flusso avanti ed indietro nel tempo per mettere a posto tutti i pezzi , il cerchio si è chiuso e basta ripensare alle parole iniziali: “Tutto succede e nulla si ricorda” per avere più chiaro ciò che pare oscuro. 

       Ho apprezzato molto la scrittura vivace ed incalzante, come anche la struttura senza dubbio originale nella quale i personaggi si amalgamano nella storia e diventano la stessa cosa, stupiscono e confondono. Ruska con una certa ironia rende simpatici, a tratti grotteschi, personaggi dalla moralità non certo specchiata, il suo sguardo è sempre attento sul mondo circostante che non smette di raccontare nemmeno quando la scena è concentrata su un determinato personaggio, per darci l’idea della vita che scorre, nonostante e a causa delle nostre pur minime azioni: “Ora so che qualcosa si forma quando si raccolgono in un luogo anche cose minime (…) e che da cose minime possono nascere col tempo dei cambiamenti imprevisti che alterano cose che sembravano grandi ”. Una lettura che consiglio.

TRE VIVI, TRE MORTI di RUSKA JORJOLIANI VOLAND EDIZIONI

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