02 novembre 2020

“Aria di montagna” di Marco Malvaldi


 di Gianni Quilici

               Un raccontino giallo di Marco Malvaldi che di giallo non ha altro che il delitto e la scoperta dell’assassino, ma senza nessun pathos o possibile veridicità per come è rappresentato.

              Una storia, infatti, sterile, lineare, nata freddamente a tavolino, senza quella concatenazione che crea tensione, corpi e psiche in movimento.

             Mancano i personaggi: la commissaria e il giovane “barrista” appena abbozzati; i vecchietti ottantenni in vacanza ridotti a banali macchiette senza anima, visti con occhio paternalista attraverso l’utilizzo del dialetto pisano-toscano per renderli simpatici e a   ccattivanti al grande pubblico, obbiettivo forse raggiunto visto il successo editoriale.  

              Non c’è intrigo, non c’è pensamento, non c’è sorriso. Solo l’inizio (la partita a scacchi) è azzeccato nella sua ambiguità. Naturalmente questo è soltanto un racconto della serei del BarLume (sette romanzi finora in tutto). 

Marco Malvaldi. Aria di montagna. Tratto da Vacanze in giallo. Supplemento gratuito da “La stampa e. La Repubblica”. 31 ottobre 2020.

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