di Gianni Quilici
“Cataratta è un
libriccino di John Berger, critico
d’arte e scrittore, poeta e sceneggiatore, di cui Susan Sontag ha scritto:
“ E’ dai tempi di
D. H. Lawrence che non esiste scrittore capace di riservare altrettanta
attenzione al mondo dei sensi rispondendo agli imperativi della coscienza”.
Sono una
sessantina di pagine nella sostanza, in cui si alternano i pensieri di Berger
con a fianco i disegni di Selçuk Demirel e in cui lo scrittore rappresenta
un’esperienza personale, l’esportazione di cataratta prima all’occhio sinistro,
poi all’occhio destro, dedicando il libro al dipartimento e al dottore che ha
realizzato le operazioni.
Cataratta è interessante, perché è sottilmente
analitico. Delinea un processo di presa di visione della luce e dei colori
stessi. Scrive Berger dopo il primo intervento all’occhio:
“Con il solo occhio
destro pare tutto usurato, con il
solo occhio sinistro pare tutto nuovo”, perché “la luce conferisce a tutto ciò
su cui cade un carattere di primità restituendolo alla sua purezza originaria . .
.”
Ne consegue una
condizione nuova e esaltante: la rinascita degli occhi, la rinascita della
visione. Conclude infatti lo scrittore:
“La familiare
eterogeneità dell’esistente è meravigliosamente tornata. I due occhi, tolta di
mezzo l’inferriata, non si stancano di registrare la continua sorpresa”.
Di fianco i
disegni di Selçuk Demirel hanno un’acuta
inventiva e una tenerezza surreale in
armonia con il testo di John Berger e
forse lo superano per poeticità.
John Berger. Cataratta. Disegni di Selçuk Demirel. Traduzione di
Maria Nadotti. Gallucci. Pag. 69. Euro 12,50.
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