di Dafne
E’ inaspettato,
perché è di giovedi ed il biglietto si acquista sul momento al costo di una
proiezione cinematografica. Ma è teatro. Sarà che in questa città di provincia
per quanto culturalmente significativa non accadono cose così, inaspettate
appunto.
Winter è una pièce teatrale scritta da John Fosse, considerato il massimo
scrittore e drammaturgo norvegese vivente. Già questo è interessantissimo:
l’incursione della Norvegia in una tranquilla città della mite Toscana. Il
regista Oskar Korsunovas è conosciuto
in tutto il mondo. Questi due grandi nomi spalancono le porte ad una intensa
rappresentazione teatrale di grandissima qualità e di forte impatto emotivo in
una normalissima serata di fine inverno, proponendosi senza clamori ed
affidandosi all’intuito del potenziale spettatore che passa davanti alla
locandina affissa lateralmente al Teatro, dato che lo spettacolo si svolgerà
non nella sede teatrale principale, ma in quella secondaria. In realtà ci
sentiamo dei privilegiati noi che siamo lì, in questo non grande teatro, con
solo la platea ed il palco – e quindi gli attori – a ridosso delle nostre
teste.
I due attori –
bravissimi -sono talenti italiani; la donna è lituana naturalizzata italiana,
l’uomo è addirittura della stessa città di provincia che ospita lo spettacolo.
E così, in un’ora di spettacolo, ogni provincialismo è bandito: Lituania,
Norvegia, Italia, mostri viventi della drammaturgia e giovani attori premiati
dai loro anni di studio.
Lo spettacolo è
entusiasmante per come riesce ad entrare fra le pieghe dell’umano sentire per
poi enucleare le recondite motivazioni del vissuto. E’ teatro puro, vivido,
come carne viva. E’ teatro all’ennesima potenza: non solo le parole
scandagliano gli avvenimenti interiori, le motivazioni estreme; a queste si aggiunge
– esaltando potentemente il contenuto e l’espressività – la rappresentazione
vera e proprio, ovvero la fisicità degli attori che si muovono nello spazio,
fra la scenografia. Il corpo narra quanto e più delle parole. Il teatro è
parola – corpo – spazio – fuori dall’ordinario. Al teatro la parola , il corpo
e lo spazio possono essere utilizzati sfruttando la genialità dei registi e dei
drammaturghi che riescono e possono osare oltre le convenzioni delle parole,
del corpo e dello spazio stessi.
Solo così, grazie
a questa arte della drammaturgia, il tema esistenziale viene scandagliato a
profondità a cui non si potrebbe altrimenti arrivare. E ci tocca interiormente,
in una normale serata di fine inverno, durante un’ora di spettacolo
intensissimo.
“uno stanco uomo d’affari incontra una donna
nel parco di una città. Bella, scapigliata e strana, lei rappresenta un enigma
al quale è difficile resistere. Lui la porta nella sua camera d’albergo e
intreccia con la donna una relazione appassionante. Questa commedia esplora un
incontro tanto ordinario quanto estremo”.
WINTER
Testo teatrale: John Fosse
Regia ed ideazione scenica: Oskar
Korsunovas
Attori : Ruta Papartyte e Marco Brinzi
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