Corsagna vista da Oneta, insieme alla Valle del Serchio. |
Nel centro storico
di Borgo a Mozzano si prende una strada a sinistra che subito sale; si
costeggia per un tratto, magnifica visione dall’alto, il Ponte del Diavolo; si
supera la Pieve di Cerreto e improvvisamente appare la neve ai bordi della
strada, fino ad arrivare, dopo una breve discesa, a Oneta, a circa 314 metri di altezza.
Il paese si trova
in una bella posizione aperta alla luce, di fronte la valle del Serchio, più
lontane le colline con Corsagna ed alle spalle una collinetta con pini e
alberi nudi. Si scende dalla macchina in un parcheggio sufficientemente ampio, quando
si accende una di quelle fastidiose sirene d’allarme, chissà se da una macchina
o da una casa, a cui si contrappongono, in un curioso contrasto, latrati di
cani in lontananza.
foto Gianni Quilici |
Oneta, ad una
prima impressione sembra un paese un po’ ibrido (troppi colori tendenti al
grigiastro) e malinconico (pare un po’ abbandonato), ma appena imbocchiamo la
via principale, IV novembre, questa sensazione viene sostituita dal sentimento
di autenticità che danno la strada in
pietra attraversata da un sottopassaggio, con il muretto di pietre a secco e case
vecchie e più in alto la visione dimezzata del bel campanile turrito. Soltanto sullo sfondo degli
innocenti manifesti colorati attaccati al muro rompono appena questa
unitarietà.
foto Gianni Quilici |
Sensazione che si rinforza sulla piazzetta XX
settembre ancora ricoperta di neve con i colombi in una grande voliera. Da lì
si vede, infatti, il fianco della Chiesa di S. Ilario, rimaneggiata in più
riprese, come è visibile da arcate chiuse successivamente; ma l’insieme
eterogeneo di pietre, sassi e mattoni si armonizza comunque con il muro e la
strada, con una fontanella raccolta in una bella nicchia e con una scultura che
rappresenta un paracadutista, Daniele Matelli, caduto in servizio nel 1971
nelle acque della Meloria.
In un lato della piazzetta
XX settembre si trova invece un pregevole bassorilievo, probabilmente recente,
di Madonna con il bambino dai tratti sottilmente interiorizzati e più avanti
alcuni palazzi ben ristrutturati con portali di bugnato, case invece abbandonate,
cortili e perfino una palma.
foto Gianni Quilici |
Uno dei punti più
significativi, nella piazzetta della chiesa con il cavalcavia che conduce ad
una casa, presumo, parrocchiale, sono gli scalini di pietra, che in due rampe
(come si vede nella foto) portano alla piazzetta con al centro una graziosa grotta
con madonnina.
“In paese sono
rimasti circa un centinaio di persone” mi dice una giovane donna che da sempre
abita ad Oneta “ con un comitato paesano che organizza ogni tre anni la festa
di S. Lucia, festeggiata proprio
quest’anno a Natale, come è possibile vedere in un video presente nella rete” .
Quando ritorno
alla macchina mi aspetta una luna bianca e luminosa, che risplende in un cielo
celeste punteggiato da tante nuvolette color dell’arancio. E’ così sorprendente
che non posso fare a meno di fotografarla più volte scegliendo diversi punti di
vista: fra le luci degli auguri di buone feste,
fra rami di alberi, da sola con le nuvolette.
Oneta (Borgo a Mozzano), 1 gennaio 2015
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