di Rosanna Valentina Lo Bello
"Quando scrivo, parto sempre da qualcosa che conosco che ho vissuto. Poi c'è una trasformazione in apertura un inizio a divagare "Io” può diventare "lei" un "lei" che mi appartiene più di quell' "io" fittizio. "Io” è sempre una maschera”.
Marie Cardinal (Algeri 1929/Valreas 2001) filosofa giornalista già famosa quando nel 1975 pubblica questo libro che diventa un best seller.
Ci sono libri che periodicamente si ha voglia di rileggere e che fanno talmente parte dell'arredamento del proprio comodino che diventano "il comodino"stesso."Le parole per dirlo"così è per me.
È un libro autobiografico e anche terapeutico."Esisto da 7 anni..sono nata con la psicoanalisi"dirà la Cardinal dopo averlo scritto. In pratica racconta in modo indiretto la storia dell'analisi della protagonista e insieme della vita dell' autrice. Sottolinea l'epoca delle rivendicazioni del movimento femminista toccando tutto il mondo interiore femminile, dando così un duplice carattere individuale e sociale della lotta delle donne.
Si percepisce una riconsiderazione della propria immagine interiorizzata e delle proprie esigenze individuali più profonde. La psicoanalisi come terapia della parola. La scrittura è una fonte di liberazione per quasi tutte le protagoniste dei libri della Cardinal. I temi fondamentali del libro sono l'amore per la terra natale, per il mare, l'infanzia in Algeria, il rapporto con la madre, la malattia mentale, la grande riconoscenza per la psicoanalisi.
Il linguaggio usato è peculiare e si sdoppia in quello costretto dalla sua vita quotidiana e quello legato al"concreto"della sua esperienza.Tutto inizia in un vicolo di Parigi dove c'è lo studio dell'analista. Minuziose e affascinanti sono le descrizioni dei luoghi e dei personaggi.
La Cardinal per prima aveva patito la disperazione di non avere parole per narrare una vita che la stava uccidendo. Il dolore di non avere LE PAROLE PER DIRLO che grazie all'analisi freudiana troverà.
La protagonista di estrazione medio alto borghese vive fortissimi conflitti familiari per evitare gli scandali. Appartiene ad una famiglia che perde la ricchezza con la guerra in Algeria e in più macchiata dal divorzio dei genitori quando lei era ancora in grembo della madre. Una donna bellissima anaffettiva che si occupa di opere di carità e beneficenza e che riversa la sua rabbia sulla figlia mettendola al corrente sin da piccola della sua chiara volontà di abortire.
Qui si snoda il punto cruciale del libro che con questo rifiuto primordiale porta la protagonista nel profondo di una depressione psicosomatica tradotta in lunghi anni di sanguinamento. La sua ribellione alle convenzioni, la sua volontà di lasciarsi andare alla passione erotica non sono sufficienti a darle la sanità mentale. L'analisi è la sua chiave per raccontare l'indicibile.
Interessantissima la tematica sul rapporto con il proprio corpo. Viveva in bagno tra bidet e vasca guardando il sangue gocciolare.
Alla morte della madre durante l'ultimo anno dell'
analisi prova sollievo e libertà. Il libro così termina: "...davanti il vicolo, la strada, la città, la terra e una
voglia di vivere grossa come il pianeta".
Marie Cardinal. Le parole per dirlo. Traduz. Natalie Banas. Bompiani.
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